| 22.04.2024 Giorno 14: Discovery Tour parte 1 – ultimo giorno

Lunedì, nuova settimana, ultimo giorno prima del viaggio di rientro.

La giornata inizia presto, alle 8 siamo sul pullman che ci porta alla parte mattiniera del Discovery.

Faed, il Pirandello del Madagascar, ci porta ad Ambatoloaka, per spiegarci come sia questa la città della movida di Nosy Be, anche per quanto riguarda la prostituzione. La malavita esiste anche qui, ma i malgasci lo fanno per interesse, ovvero sposare uomini francesi o italiani, per avere maggiore ricchezza e diritti, addirittura alcuni venderebbero le figlie.

Ci racconta anche del primo ristorante italiano di Paolo, proprio qui.

Entriamo a piedi nelle vie e vediamo dei locali, sia malgasci che italiani, la pizza é arrivata anche qui.

Riprendiamo il fuoristrada per andare verso la capitale, Hell-Ville. Una piccola deviazione ci porta prima all’albero sacro, luogo di culto per gli animisti (qui ci sono molteplici religioni, anche miste, come ad esempio il cristianesimo-animista). Prima si arrivare incontriamo in strada anche un camaleonte.

É interessante ascoltare Faed raccontarci la storia di questo albero e della sua rappresentazione sacra, della ricerca delle origini delle 18 tribù malgasce e poi, come ci ha detto lui, la ricerca delle proprie radici é importante per affrontare al meglio il futuro. Infatti, “i giovani sono più veloci ma gli anziani conoscono meglio la strada”.

La stagione propiziatoria per ingraziarsi il Dio é però da Agosto a Dicembre, e quindi “le porte ora sono chiuse”.

Vediamo dei bambini, ci salutano e sorridono, fa sempre specie.

Fa molto caldo anche oggi e l’aria tersa di città non aiuta. Ci spostiamo, dopo l’albero,  verso la capitale Hell-Ville. Qui prima giriamo nel traffico per le vie e poi ci fermiamo al mercato locale. L’odore é nauseabondo, ma bisogna pensare che non ci sono frigoriferi e quindi il cibo si mantiene per poco.

Compriamo delle spezie, ed altre cose, vediamo altri negozi ed alcuni monumenti locali.

Granchi delle mangrovie, tenuti in vita nel loro fango

Ci godiamo l’ultima escursione cercando di carpire gli ultimi sguardi, le ultime emozioni di questa terra e nazione (la quarta più povera al mondo). Questo argomento esce spesso nei nostri pensieri.

Ultima tappa, la cascata sacra, dove le persone vanno a redimersi bel caso in cui non rispettino le norme morali. L’acqua di questa cascata é purificatrice.

Una scena inaspettata ci si presenta davanti scendendo verso questo luogo, ovvero i bambini, almeno uno per ognuno di noi, ci prendono la mano e ci chiedono come ci chiamiamo, fa tenerezza.

Lo stesso succede al ritorno.

Quello che non beviamo e mangiamo lo dona a loro Faed, e inizia la lotta per una banana o per un bicchiere di cola.

Rientriamo verso il villaggio, per il pranzo. Abbiamo davvero finito la conoscenza tramite le escursioni di questo Paese, anche se credo che ancora tanto ci sarebbe da scoprire.

Pranziamo e, avendo ancora alcuni Aryary da spendere facciamo quattro passi al negozio vicino, e prendiamo ancora qualcosa, facendo contenta la proprietaria del negozietto.

Rientriamo e, ora si, ultimo pomeriggio in spiaggia, e ultimo bagno. Ci godiamo anche l’ultimo tramonto qui, che ci regala ancora un’altro spettacolo.

La serata del lunedì é quella malgascia e mangiamo ancora qualcosa di tipico e ci facciamo quattro chiacchiere con Tanya e Jennifer, dopo due settimane ormai si é diventati amici.

Prepariamo le valigie e prepariamo anche noi al rientro! Ormai é finita davvero.

Chissà se avremo il mal d’Africa?! All’ultima puntata, il rientro!

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